Spesso si rivolgono a me persone con domande molto concrete, generalmente riguardo a situazioni che li fanno stare male o che non sanno come affrontare.

Nella maggior parte dei casi mi raccontano storie personali e i loro rapporti di coppia, con colleghi o familiari, e concludono dicendo “Io sono fatto così!”. Protetti dallo schermo di questa frase inconsciamente si auto-giustificano, restano fermi su loro stessi e non considerano la possibilità di aprirsi verso l’altro, di avvicinarsi alla prospettiva di un cambiamento. Dicendo queste parole in sostanza, senza saperlo, si autolimitano. (altro…)