I bravi professionisti sono persone buone

Che cosa serve per diventare un buon professionista? Capacità, competenza, esperienza. Ma non solo.

Secondo Howard Gardner, padre delle intelligenze multiple, infatti, è necessario anche essere persone “buone”, ovvero altruiste ed etiche per essere dei buoni professionisti, cosa che le cattive persone non potranno mai auspicare di diventare, nonostante la loro preparazione.

Nessuno può essere definito nettamente buono e cattivo, ma è possibile bilanciare le caratteristiche per riconoscere a quale gruppo ciascuno di noi appartiene: a fare la differenza, in ambito professionale, è la capacità di mettere l’anima, di applicare emozioni, sentimenti e impegno nel proprio lavoro, di tralasciare il bene e il profitto personale in nome delle esigenze di tutti, ed è proprio questo elemento umano che completa il profilo di un buon professionista.

La necessità di agire secondo principi morali che coinvolgono il benessere dell’altro deve essere chiara soprattutto per i più giovani, che si ritrovano in un mondo del lavoro ultracompetitivo in cui l’etica è spesso vista come un lusso che può concedersi solo chi ha già ottenuto il successo, mentre chi deve ancora farsi strada è costretto a sgomitare, anche a costo di calpestare gli altri.

In ambito lavorativo, quindi, così come nella vita, è sempre importante ricordarsi che siamo persone circondate da altre persone, e far pendere l’ago della bilancia verso i nostri lati positivi ed empatici è la strada per raggiungere i nostri obiettivi e diventare professionisti eccellenti.